VIVA

Blog

Quali sono le principali difficoltà nella panificazione con segale?

La panificazione con la segale rappresenta una sfida unica per i panificatori, sia amatoriali che professionisti. Questo cereale alternativo, sebbene ricco di benefici nutrizionali, si comporta in modo molto diverso rispetto al grano, rendendo il processo di lavorazione più complesso. In questo articolo, esploreremo le principali difficoltà nella panificazione con la segale e come superarle, offrendo alcune soluzioni per affrontarle.

1. Mancanza di glutine

La segale contiene pochissime proteine insolubili, che sono fondamentali per la formazione del glutine. Il glutine è ciò che conferisce al pane di frumento la sua struttura ed elasticità, intrappolando l’aria durante la lievitazione e permettendo al pane di crescere. La bassa presenza di glutine nella segale rende l’impasto più appiccicoso e difficile da lavorare, oltre a produrre un pane più denso e meno voluminoso.

Soluzione:

Per compensare la mancanza di glutine, molti panificatori usano tecniche come l’impasto a caldo o aggiungono farine di frumento per migliorare la struttura. Tuttavia, se si desidera un pane di segale autentico, è essenziale accettare che il risultato finale sarà naturalmente più compatto rispetto al pane di frumento.

2. Elevata attività enzimatica

La segale ha una maggiore attività enzimatica rispetto al frumento, specialmente per quanto riguarda le alfa-amilasi. Questi enzimi scompongono l’amido in zuccheri durante la panificazione, rendendo l’impasto più appiccicoso e meno stabile. Inoltre, l’amido nella segale gelatinizza a temperature più basse rispetto a quello del grano, il che rende l’impasto più soggetto all’azione degli enzimi, causando una mollica gommosa e poco sviluppata.

Soluzione:

Per ridurre l’effetto delle amilasi, si può aumentare l’acidità dell’impasto utilizzando il lievito madre di segale (Zakvaska). L’acidità aiuta a inibire l’attività enzimatica, migliorando la consistenza del pane e la sua capacità di trattenere i gas durante la lievitazione.

3. Alto contenuto di fibre solubili

La segale è ricca di fibre solubili, come i pentosani, che assorbono grandi quantità di acqua. Questo fattore aumenta la viscosità dell’impasto, rendendolo ancora più appiccicoso e difficile da gestire rispetto a impasti con farine di grano. L’eccessiva idratazione può anche compromettere la struttura del pane.

Soluzione:

Una gestione corretta dell’idratazione è cruciale. È importante dosare l’acqua con attenzione e capire che, rispetto ad altri cereali, la segale richiede un equilibrio delicato tra idratazione e gestione dell’impasto per evitare risultati troppo appiccicosi.

4. Necessità di maggiore acidità

L’acidità gioca un ruolo cruciale nella panificazione con segale. A causa dell’elevata attività enzimatica, è fondamentale utilizzare impasti più acidi per stabilizzare la struttura del pane. Questo si ottiene spesso con l’uso del lievito madre di segale, che è naturalmente più acido rispetto al lievito madre di frumento.

Soluzione:

Usare la Zakvaska, un lievito madre specifico per la segale, è il metodo migliore per ottenere il giusto livello di acidità. Questo non solo aiuta a migliorare la consistenza del pane, ma arricchisce anche il sapore e ne prolunga la conservazione.

5. Tempi di cottura più lunghi

A causa del suo alto contenuto di umidità e della sua particolare composizione, il pane di segale richiede tempi di cottura più lunghi rispetto al pane di frumento. Questo è necessario per far evaporare l’acqua in eccesso e garantire che l’interno del pane si cuocia correttamente.

Soluzione:

Durante la cottura, è importante mantenere una temperatura costante e permettere una fase finale di raffreddamento adeguata per evitare che il pane risulti umido all’interno.

6. Difficoltà tecniche

La segale richiede tecniche specifiche per ottenere buoni risultati. Le metodologie standard utilizzate per il pane di frumento non sono adatte alla segale, e l’esperienza diventa fondamentale. Ad esempio, l’uso di malto d’orzo, che è comunemente aggiunto per migliorare il pane di frumento, può aumentare l’attività enzimatica nel pane di segale, peggiorando il problema dell’appiccicosità.

Soluzione:

È necessario padroneggiare tecniche tradizionali, come l’impasto a caldo e l’impasto indiretto, per lavorare correttamente la segale. La sperimentazione e la pratica permetteranno di migliorare la qualità del prodotto finale.

Perché vale la pena provare?

Non tutte le difficoltà vengono per nuocere! La segale, pur presentando delle sfide, offre vantaggi unici che rendono la panificazione più semplice e gratificante una volta padroneggiate le tecniche. Gli impasti di segale, ad esempio, richiedono meno tempo di fermentazione, e possono essere preparati utilizzando un lievito madre non rinfrescato, quindi più acido. Inoltre, è possibile creare velocemente un prefermento partendo da pochissimo lievito madre. Una volta appresa la gestione e la manipolazione dell’impasto, otterrai sempre pani magnifici, ricchi di gusto e con una texture inconfondibile.

Vale davvero la pena cimentarsi nella panificazione con la segale: il suo pane ha un sapore intenso e complesso, è ricco di fibre e nutrienti, e si conserva a lungo. Inoltre, grazie al suo indice glicemico più basso, è un’ottima scelta per chi desidera un’alimentazione equilibrata. Con un po’ di pratica, superando le difficoltà iniziali, scoprirai un mondo di sapori nuovi e straordinari!

Rimani sempre aggiornato attraverso le nostre masterclass e condividi i tuoi risultari con #lasegalespacca sui tutti i nostri social, insieme possiamo fare la differenza.